Einladung: Lechner Marmor
11.06.2022 Eröffnung der Ateliers
mit Ausstellung um 18:30 Uhr
Ein geschichtsträchtiger Platz wird neu belebt. Dieser Ort ist ein „Stück Laas“, unvergesslich und nach Jahrzehnten wieder erwacht für Kunst und Kultur.
Nicht so sehr die Marmorgeschichte wird beleuchtet, vielmehr die Personen, die hier an diesem Ort lebten und Großartiges geschaffen haben.
GRANDE SUCCESSO PER IL PREMIO INTERNAZIONALE FRIDA KAHLO ALLA MILANO ART GALLERY
Articolo su "ArteNews" - Pubblicato il 12 marzo 2022
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La storica Milano Art Gallery ed il suo direttore Salvo Nugnes, curatore di mostre e critico d’arte, hanno presentato il Premio Internazionale Frida Kahlo, riconoscimento in onore di una delle principali artiste del XX secolo.
Gli artisti meritevoli del Premio hanno esposto le loro opere, di pittura, scultura, poesia, fotografia, nella storica galleria, da più di cinquant’anni centro della vita culturale e artistica milanese, in una mostra che ha inaugurato l’8 marzo, il giorno della Festa delle Donne.
Al vernissage erano presenti Silvana Giacobini, già direttrice di «Chi» e di «Diva e Donna» che nell’occasione ha presentato il suo nuovo libro, Cristina Cattaneo, scrittrice e giornalista, Clelia Torelli, di Panorama, il fotografo Roberto Villa, amico di Pier Paolo Pasolini e di Dario Fo, e tanti amici.
L’esposizione, aperta gratuitamente al pubblico fino al 27 marzo, ha come tema centrale tutto ciò che riguarda il mondo femminile. Indipendentemente dal genere dell’autore, si vuole celebrare la creatività dedicata a quest’universo, a dimostrazione che più punti di vista diversi aiutano ad avere una visione ampia e permettono un confronto più ricco e stimolante.
Al MIITTAC di Torino i ritratti di volti interiori del sudtirolese Reinhold Tappeiner
Articolo su "Buongiornosuedtirol" - Pubblicato il 6 luglio 2021
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Inaugura il 10 luglio alle ore 18 presso il MIIT, Museo Italia Arte di Torino, la mostra di 15 artisti provenienti dal panorama nazionale e internazionale che collaborano con il Tivarnella Art Consulting di Trieste.
La cooperazione tra le due realtà nell’organizzazione di questo evento espositivo, si basa sulla riflessione relativa alla tematica del confine. Vi è un connubio tra due differenti istanze: se da un lato vi è infatti un’analisi artisticamente esplicita che gravita attorno a questo fil rouge, dall’altra vi sono autori che testimoniano in sé l’essere artisti di frontiera in quanto abitanti o nativi di luoghi di confine.
D’altra parte limiti e barriere, in senso lato, finanche a giungere al concetto stesso di confine, sono stati nell’ultimo anno e mezzo elementi persistenti nel quotidiano di ciascun individuo ed è proprio questo il contesto in cui si vuol presentare una disamina, costruttiva e sincretica, sul nuovo significato e sulla reinterpretazione contingente di tale elemento.
Come sottolineato da Guido Folco, direttore del MIIT, la compartecipazione di due enti che appartengono intrinsecamente alla realtà di “frontiera” diviene fulcro attivo e luogo privilegiato per la riflessione sul tema.
Enea Chersicola e Samantha Benedetti, curatori dell’esposizione, hanno dunque selezionato un collettivo di artisti eterogenei, proponendo un connubio tra tradizione e innovazione.
Il MIIT accoglierà le mostre personali di: Dejan Baloh e i suoi soggetti cinematografici e musicali tra pixel e bit; la ricerca fotografica che tende al di là della rappresentazione, per sfociare nell’interiorità, di Nicoletta Cantore; i pizzi scultorei, realizzati con tecniche sperimentali, di Chiara Faini; la ricerca apotropaica dei dipinti pareidolitici di Nicola Previati.
Tra gli autori di territori di confine verranno esposti: le incisive rappresentazioni astratto-figurative, tra apollineo e dionisiaco, di Filippo Alzetta; la ricerca innovativa, l’analisi e lo studio, emozionali e tecnici, delle incisioni di Đorđe Ćorić; i carboncini che risentono dell’espressionismo astratto tedesco di Valentino De Lorenzi; i personaggi che trasfigurano nel sogno di Giulia Perini; i ritratti di volti interiori realizzati da Reinhold Tappeiner.
Le opere di questi artisti saranno poste in dialogo e raffronto con i lavori di colleghi: l’installazione membranacea ed esperienziale di Daniele Cabri; le surrealistiche opere di Roberto Carlocchia incastonate tra lo spazio reale e l’utopia; ombre e trasparenze dei paesaggi boschivi di Marco Longo; i paesaggi sospesi tra luoghi e non luoghi di Rosario Russo; le cianotipie che danno vita a mondi e meraviglia di Alice Serafino; la nuova luce degli oggetti adombrati di Francesco Suppi.
L’inaugurazione si terrà il 10 luglio presso il MIIT e in quell’occasione verrà presentato il pregiato catalogo, con le presentazioni di Enea Chersicola e di Samantha Benedetti e le biografie ragionate degli artisti.
Per rendere più agevole, e aperta a tutti, la fruizione della mostra, sarà possibile visitarla in modo multimediale grazie alla presentazione video realizzata; oltretutto l’inaugurazione sarà trasmessa in streaming sui principali canali di comunicazione social, per poter permettere al più alto numero di visitatori di prendervi parte, pur nel rispetto delle regolamentazioni sanitarie vigenti.
La mostra si aprirà il 10 luglio presso il Museo Arte Italia di Torino e sarà visitabile fino all’1 agosto.
Museo Italia Arte (MIIT)
Corso Cairoli, 4 – Torino
Dal 10 LUGLIO all’ 1 AGOSTO
Inaugurazione:
Corso Cairoli 4, Torino.
Orari: dal martedì al sabato – h 15.30/19.30
Immagine, Reinhold Tappeiner/c-René Riller
Serie CAPUT von Reinhold Tappeiner
Artikel im „Buongiornosuedtirol" - Erschienen am 21. März 2021
Die Kunstwerke von Christa Zeitlhofer und Reinhold Tappeiner in der Galerie Nothburga von Innsbruck zu sehen
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Der Kopf ist die Welt
Reinhold Tappeiner und Christa Zeitlhofer zeigen „Innere Bilder in der Galerie Nothburga in Innsbruck.
Es ist ein zentrales Thema in der Kunstgeschichte und Skulptur und Malerei widmen sich ihm quer durch die Jahrhunderte. Der Kopf als Sujet faszinierte den Künstler Alexey Jawlensky, für ihn wurde das Gesicht zum wichtigsten Motiv, bei Baselitz steht der Mensch Kopf, Kopf heißt Gesicht und manche Bilder verdrehen uns im wahrsten Sinne des Wortes den Kopf. „Caput“, die Werke von Reinhold Tappeiner, die er zusammen mit der Keramikkünstlerin in der Galerie Nothburga in Innsbruck zeigt, „folgen der Vereinfachung eines Ausdrucks, spielen mit der Erfahrung oder Vorstellungskraft von Betrachterinnen und Maler zugleich, leiten sich ab auch aus den zahlreichen Bildern, die als Blaupausen der Erinnerung im Kopf gespeichert wurden“. Sind es Individuen? Oder nur Gesichter als Typen, die der Künstler in der Schau präsentiert? Reduktion ist das Schlagwort dieser Köpfe, denn mehr als Umrisse, Augen, Nase, Mund sehen wir nicht. Der Künstler aber richtet mit diesen minimalistischen Gesichtern seine ganze Intention nach innen, nicht nach außen. Nicht um das Erkennen geht es hier, nicht um gezeichnete Porträts, sondern um die Intensität von Gefühlen, vielleicht um Verletzungen, Verunsicherungen. „Innere Bilder“, die mit wenigen Umrisslinien in die Tiefe vordringen. Alte Gesichter, erstaunte, fragende, um Hilfe schreiend, geschunden, verträumt. Mit den schwarzen Strichen erzeugt Tappeiner ein menschliches Universum, uns ähnlicher als vielleicht ein Porträt. Momente des Lebens, wie Destillate, schwarz und weiß. So gelingt es dem Künstler oberflächlich Gesehenes und dahinter Verborgenes in Einklang zu bringen. Auch ein paar Körper sind zu sehen, auch sie Innenleben und nicht Äußeres. Striche, die kreuz und quer laufen und auf dem Körper immer wieder neue Gesichter erschaffen: Wir sind das und unsere Identitäten. Bewusst von der Abbildlichkeit losgelöst zeigt der Künstler, was eine einfache Umrisslinie aus Kohle erzeugen kann, nämlich emotionale und psychische Tiefen. Körper und Menschen sind seit Langem die Themen des aus Laas gebürtigen Künstlers, der die Akademie in Urbino besucht hat. Seine Reise ins eigene Ich hat er in der Kunstpublikation „Essenz“ dokumentiert. Dass er seine Zeichnungen mit der international anerkannten Keramikkünstlerin Christa Zeitlhofer präsentiert, überzeugt. Mit ihrer experimentellen Keramik gehört sie zu den interessantesten Positionen Österreichs. Ihre Objekte, vielleicht auf Köpfe, mit ihrer schrundigen Oberfläche und den Furchen und Rissen, führen uns in die Tiefe des Materials, öffnen und verschließen sich. Sie bilden in ihrer Haptik den gelungenen Kontrast zu den reduzierten minimalistischen Gesichtern, führen aber ebenso in das Innere. Und so erkennt man an der Einladungskarte, welche den Kopf auf wenige Umrisse reduziert, was sich im Körper alles abspielen kann. Das Kunstwerk aus Keramik bricht den Kopf auf und wir tauchen hinab in die „Gefühle“, welche die Oberfläche sprengen, wir blicken tief in ein Innenleben. "Jeder Mensch ist ein Abgrund, es schwindelt einem, wenn man hinabsieht", sagte schon Wolfgang Borchert in seinem Drama „Woyzeck“.
Eva Gratl
Galerie Nothburga Innsbruck, Innrain 41 bis 30.04
"Der Vinschger" - Publiziert in 36 / 2019 - Erschienen am 22. Oktober 2019
Artikel im „Vinschger“: Reinhold Tappeiner in der Villa Prinz , im Internet zu finden.
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ff 24 vom Donnerstag, den 14. Juni 2018
Ein Leib in seiner Not; Der Künstler Reinhold Tappeiner legt mit „Essenz“ einen radikalen Werkzyklus vor. Mit einer erstaunlichen Geschichte hinter den Bildern.
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Artikel auf Salto.bz am 24.05.2018
Der Vinschger, 2011
"Die Farbenwelt des Vinschgaus"